Autore: Redazione

Storie brevi e voci nuove

Segni e simboli

Quando penso a Nabokov lo immagino chino al microscopio, intento a studiare i genitali dei lepidotteri. L’immagine mi arriva sfogliando Fine Lines, un volume scientifico dove sono disegnate e commentate le parti anatomiche delle farfalle, spiegate dallo scrittore in veste di entomologo, sua seconda grande passione oltre alla letteratura. [...]

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Forma, dubbio, memoria: un dialogo a tre voci

Due raccolte di racconti, seppure con strutture e urgenze diverse, dialogano tra loro affrontando temi come la memoria, il caso e l’ineluttabilità; l’elemento fantastico le percorre entrambe, come il sostrato letterario che accomuna gli autori, che non solo hanno fatto della ricerca una parte importante del proprio metodo, ma che non rinunciano a speculare su un genere, quando lo approcciano con la propria scrittura. [...]

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La traduzione secondo Nabokov

Vladimir Nabokov era convinto che sarebbe passato alla storia per due opere, il romanzo Lolita e la monumentale traduzione in inglese di Eugenio Onegin; ora che sono trascorsi quasi cinquant'anni dalla sua morte, un tempo ragionevolmente lungo per poter valutare con obiettività il lascito di questo autore, possiamo dire che ebbe senza alcun dubbio ragione sul [...]

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Che cosa abbiamo letto nel 2020 (e consigli per il 2021)

Il 2020, un anno che segnerà la nostra memoria collettiva. Come molti, anche noi di Tre racconti abbiamo cercato di colmare il nostro bisogno di conoscenza, di approfondimento, di evasione e, più in generale, il nostro bisogno di consolazione (per parafrasare il titolo di un bellissimo testo di Stig Dagerman) attraverso il potere delle parole. [...]

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Guadalupe Nettel: dove lo specchio del mondo si incrina

Succede questo, che ci guardiamo e non ci piacciamo. Succede che nasciamo, cresciamo e costruiamo nelle relazioni lo sguardo che sarà nostro, non solo perché ognuno nel momento in cui viene al mondo acquisisce uno sguardo peculiare, ma anche perché quello sguardo diventa il nostro preciso modo di mescolare gli sguardi degli altri. Così impariamo a vedere e vederci; fidarci e stare all’erta; distinguerci e omologarci; giudicarci, assolverci e condannarci. [...]

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Una seduta di terapia di Matt Haig

Incluso in "Vita su un pianeta nervoso", "Una seduta di terapia nell'anno 2049" mette in scena un dialogo tra il figlio dello stesso Haig tra trent'anni e un terapeuta-robot. Nello scambio tra i due viene fuori qualcosa che conosciamo molto bene: un certo distacco causato dall'utilizzo distorto dei social media e delle nuove tecnologie attraverso cui oggi passa gran parte della comunicazione interpersonale.

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Finché non si spegneranno le stelle, di Andrea Jeftanovic

Nel racconto di Andrea Jeftanovic, Finché non si spegneranno le stelle c’è il rapporto tra padri e figli, legame all’origine della scrittura della generazione cilena nata negli anni ‘70 e ‘80, allontanatasi dal realismo magico dei genitori per avvicinarsi all’intimità con l’occhio della realtà e della verità. Come si chiede Alejandro Zambra, altro autore della raccolta: «Cosa ne si fa dei libri scritti dal proprio padre? Ci si limita a leggerli e ad accettarli? La sola esistenza di quei romanzi è un invito a scrivere la propria storia.»

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Quella cosa intorno al collo

racconti di Chimamanda Ngozi Adichie sono come le manciate di sabbia che si gettano contro gli spiriti: si dissolvono nell’aria rassicurandoci che chi abbiamo davanti è della nostra stessa sostanza. Ci possiamo accomodare, allora, sotto un albero a ombrello, per ascoltare la voce, asciutta come l’harmattan, di questa donna dai tacchi alti e il trucco perfetto [...]

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